Una storia quasi soltanto mia - Licia Pinelli, Piero Scaramucci (Feltrinelli)

Pubblicato il da Libreria Fahreheit 451 Quarrata

Claudia Pinelli     Classe  I A   Anno scolastico 1972/73

 

Tema

Un fatto di cronaca

 

Svolgimento

 

Erano verso le h 4 del pomeriggio, a un tratto echeggiò una esplosione, molta gente accorse dove si era sentito il boato; davanti a loro stavano le macerie di una banca distrutta e qua e là corpi straziati. Così avvenne quella che noi ora definiamo: “La strage di Piazza Fontana”.

La polizia non sapeva dove mettere le mani, così decisero di addossare la colpa agli anarchici. Li vennero a prendere per portarli in questura. In quelle tragiche notti perse la vita il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli fermato dalla polizia come tanti altri suoi compagni.

La moglie (Licia Rognoni Pinelli) ora si sta battendo per scoprire la verità sulla morte del marito, perché lei è convinta, come le sue figlie, che Giuseppe Pinelli non si è suicidato, ma sia stato ucciso. La polizia, vedendo la reazione della moglie, si affrettò subito a dire che Pinelli era un bravuomo e che il giorno seguente lo dovevano liberare. Ma alla vedova Pinelli non bastavano le loro assicurazioni; ora era sola e doveva provvedere al mantenimento delle sue due bambine, Silvia di 9 anni e Claudia di 8.

Intanto per la strage di Piazza Fontana era stato accusato Valpreda.

Sono passati tre anni dalla strage di Piazza Fontana e Valpreda è stato rilasciato in libertà provvisoria senza un vero processo (ben due processi sono stati rinviati).

Speriamo che il terzo sia quello che faccia trionfare la giustizia liberando gli innocenti e imprigionando i veri colpevoli.

 

In occasione del “Giorno della Memoria”, il 9 maggio 2009, il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano ha reso omaggio, in presenza di Licia Rognoni Pinelli e degli altri familiari delle vittime del terrorismo, alla figura dell’innocente Giuseppe Pinelli, “che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi d’improvvisa, assurda fine”.

 

“Questa è la storia che Licia Pinelli mi raccontò all’inizio degli anni ottanta. Era rimasta appartata, quasi silenziosa per una decina d’anni, da quell’inverno del 1969, quando la bomba fece strage alla Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, suo marito Pino, ferroviere anarchico, precipitò da una finestra della questura e l’Italia scoprì che la democrazia era sotto attacco. Licia si era tenuta lontana dai riflettori concentrandosi in una tenace battaglia per ottenere giustizia dalla Giustizia. Non la ottenne.

Dopo dieci anni Licia fece forza sul suo severo riserbo e si decise a raccontare di sé e di quel che era successo. Scelse lei stessa di parlare e mi chiese di intervistarla. Non fu un percorso facile, per Licia fu come reimparare a parlare e a guardare dentro se stessa dopo anni di silenzio e autocensura. Oggi, a distanza di tanto tempo, questo racconto appare come un documento di rara verità, chi vorrà scrivere la storia di quegli anni durissimi non ne potrà prescindere”……. Piero Scaramucci.

 

Il racconto della vedova di Giuseppe Pinelli: dalla nascita di un amore nella Malanno anni cinquanta alla tragedia di una morte che ha segnato la storia d’Italia nel 1969.

 

Una storia quasi soltanto mia

Licia Pinelli e Piero Scaramucci

Feltrinelli  € 8,50

 

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