Li abbiamo letti per voi
“Mio nonno mi raccontava le storie dell’Africa. Ne ricordo una, di una fattoria che sorgeva proprio sulla linea dell’equatore. Un giorno il suo padrone, un colono inglese, decise che sarebbe stata una buona idea allevare struzzi, visto che a Londra facevano furore i cappellini da donna con le piume. Riunì i suoi uomini, costruirono uno steccato e cominciarono a dare la caccia al loro primo esemplare. Ben presto adocchiarono un maschio splendido, grande come una gru di porto e con un piumaggio da cancelliere. Lo legarono stretto e lo trascinarono dentro al recinto, mentre l’animale, infuriato, menava calci a più non posso nella luce del tramonto africano. Il colono pensò che forse chiudendogli gli occhi, come si fa con i falchi e i pappagalli, l’uccello si sarebbe calmato. In fondo, lo struzzo è pur sempre un uccello”.
Così inizia “Il signore delle pianure” di Javier Ynaes (Longanesi € 19,60).
Biologo, giornalista, viaggiatore e scrittore, Javier, spagnolo di nascita Keniota per scelta ci propone un romanzo che unisce la magia africana e il gusto dell’avventura di Karen Bilxen e Wilbur Smith, un libro che sta perfettamente a metà fra il romanzo d’avventura e la letteratura di viaggio.
Attraverso Curcio Mencia, il protagonista, Yanes ci conduce in un viaggio sulle tracce delle proprie radici che lo perterà fin nel cuore del Kenya, all’appuntamento da troppo tempo rimandato con il signore delle pianure.
“La motonave Nibbio, vecchia gloria della Navigazione Lariana, sta effettuando il suo ultimo viaggio. A Bellano sbarca un’anziana donna: sta cercando il vecchio parroco, don Carlo Gheratti. Attraversa a fatica il paese arso dalla canicola estiva, prima di scomparire nel nulla. Quando arriva la notizia che manca una delle ospiti del Pio Ospizio San Generoso di Gravedona, sulle due rive del lago i carabinieri iniziano ad indagare.
Un secondo enigma segna l’estate del 1933. Dietro pressante richiesta del Partito e della Prefettura, i carabinieri devono raccogliere informazioni su una “celebre” concittadina, Velia Berilli, madre di quattordici figli, tra legittimi e illegittimi. Perché mai Velia Berilli è diventata così importante.
Come se non bastasse va aggiunto che in caserma si è rotto il vetro del bagno, e aggiustarlo non sarà semplice…”
Con questi due misteri, Alvaro Vitali (La figlia del Podestà, premio bancarella 2006) ci propone il suo nuovo romanzo “La mamma del sole” (Garzanti € 18,60) e come sempre riesce a ricavare da un paesello sul lago di Como, l’ennesima storia con tanti personaggi.
Una storia in grado di divertire e al tempo stesso di commuovere.
Una segnalazione per i Teen-Agers, o per i genitori attenti alle letture dei propri figli, riguarda il nuovo romanzo della coppia più collaudata della letteratura giovanile Loredana Frescura e Marco Tomatis dal titolo “Come Checco detto finocchio si salvò ( Fanucci, collana Teens € 15,00)
Ci sono cinque amici e compagni di classe e c’è un preside alla soglia della pensione che li osserva da lontano ma a volte gli è molto vicino.
C’è Teresa, detta “Gambe a Fiori”, che si dipinge le gambe per mascherare i lividi lasciati dalle violenze subite; Carla chiamata “Puttana”, leggera e spudorata, ma molto forte e sensibile; Graziano “Scarpe Strette”, che somiglia a un ggante impacciato e non vuole curare la propria malattia; e poi Enrico “Cervello Bruciato”, che abusa di alcol e droghe; e infine Francesco detto “Finocchio”, un genio della matematica insultato e deriso per la sua presunta omosessualità. La loro vita trascorre in maniera complessa tra il cattivo, se non drammatico, rapporto con i genitori, e lo scontro continuo con professori e bulli della scuola, tra comportamenti spesso oltre il margine della legalità e il desiderio di non avere limiti e proibizioni. Ma il preside è l’unico che sembra capirli, gli sta accanto e li guida, facendo scoprire a ognuno di loro che la solidarietà e la maturazione potranno portarli a straordinari e profondi cambiamenti.
E quando tutto sembra assumere i toni del dramma e ogni cosa sembra perduta, i cinque amici troveranno la forza di volontà per sconfiggere ciò che amano definire “Tutto Quello”: i soprusi, le sopraffazioni, la violenza, l’ottusità di una realtà che sembra non appartenergli ma che li assorbe con la sua inesorabile indifferenza.
Argomenti delicati trattati con maestria, saggezza e autorevolezza da chi ha l’esperienza dettata da vicende professionali presenti e trascorse (Insegnanti) nel rapportarsi con il mondo degli adolescenti
Che cosa hanno in comune tre omicidi commessi nell’arco di poche ore?
Prima il figlio di un sentore americano che svolgeva attività di volontariato in una fattoria del Malì; poi un sacerdote, esperto di archeologia e studioso di San Malachia, ucciso da ‘esplosione all’interno della basilica di San Pietro; infine un professore di biologia molecolare, trovato morto nel suo laboratorio a Princetown.
Tre vittime connesse da un dettaglio raccapricciante: sui cadaveri è stata impressa a fuoco una croce celtica.
E cosa centra “Il libro del giorno del giudizio” opera monumentale ammantata di mistero che sta alla base del censimento ordinato da Guglielmo il Conquistatore” nel lontano 1086.
Questi sono i misteri che si presentano agli agenti della “Sigma” nel nuovo romanzo di James Rollins dal titolo “La chiave dell’apocalisse” (Nord € 19,60) in cui enigmi storici e ipotesi scientifiche inquietanti si susseguono in una avventura intensa e suggestiva uscita dallo straordinario talento narrativo dell’autore de “L’ordine del sole nero” e de “Il marchio di Giuda”.
Buona lettura a tutti e alla prossima